VENERDÌ 6 GIUGNO
Lene Lovich
Nata a Detroit, la leggenda del post-punk pop Lene Lovich nel 1979 è arrivata in cima alle classifiche inglesi con la sua canzone “Lucky Number”. Incoronata “Regina del Bizzarro”, ha influenzato una generazione di artisti alternativi e pop, da Nina Hagen a Boy George, passando per Madonna e i Dresden Dolls. Assecondando un naturale bisogno di ritiro dalle scene, Lene abbandona le luci della ribalta dopo l’uscita del terzo album “No Man’s Land” del 1982. Risalgono ad allora e si fanno sempre più accesi i contrasti con la casa discografica a causa del rifiuto di Lene di adeguare il suo stile visionario ai canoni imposti dalla nuova estetica dettata dall’emergente MTV. Da allora Lene Lovich ha registrato due soli album in trent’anni. Il suo stile musicale particolare, le canzoni indimenticabili sebbene sperimentali hanno esercitato un’influenza enorme sulla cultura pop, ricevuto apprezzamenti e suscitato una curiosità che dura tuttora. È stata descritta come una “Kate Bush in acido” piuttosto che una “Maria Callas New Wave”. Le sue hits “Lucky Number”, “Say When”, “Bird Song” e “New Toy” sono regolarmente trasmesse da molti club e radio di Europa, Giappone, Australia e Stati Uniti. Nel maggio 2012, Lene ha avviato una collaborazione con Jude Rawlings, frontman del gruppo Subterraneans in occasione di una celebrazione del compositore tedesco Kurt Weill. Durante questo tour è nato il progetto di formare una nuova band per portare di nuovo on the road la musica ricercata di Lene. Nel giro di pochissimo tempo, a giugno, Jude ha reclutato la bassista francese Lydia Fischer e il batterista Morgan King e in seguito, a luglio, la tastierista Kirsten Morrison. È il battesimo di fuoco della nuova band. Dopo uno show di lancio al tanto amato 12 Bar Club di Londra, la loro successiva performance li vede direttamente headliner dell’annuale “Drop Dead FestivaL” di Berlino. Da quel momento, vengono “festeggiati con metaforici bouquets”, come ha detto un critico, in tutto il Regno Unito e in Europa. Il tour britannico culmina nella data sell-out al Cargo di Londra, un successo ripetuto qualche settimana dopo presso il celebre locale “Wild at Heart” a Kreuzberg. Con la nuova bassista Valkyrie, il gruppo torna on the road a partire da maggio 2014.
Lilith and the Sinnersaints
La nascita musicale di Lilith è datata 1981 con l’esordio su un palco con i Not Moving (una delle bands più rappresentative del rock’n’roll italiano degli 80’s) con cui vive 8 anni di intensa attività concertistica e discografica. Due 45, due Mini LP, due LP, numerose partecipazioni a compilations e poi centinaia e centinaia di concerti in Italia e mezza Europa , passaggi radiofonici e televisivi alla RAI, alla BBC, in Germania, supportando anche bands come Clash, Johnny Thunders, Celibate Rifles. Nel 1988 la scissione dai Not Moving avvia la carriera solista con il miniLP “Hello I love me” che segna il passaggio dalle furiose atmosfere elettriche a suoni più acustici e blues. Seguiranno due album “Lady sings love songs” del 1992 e “Stracci” del 1997 e un altro mini LP (“Guerra” del 1995 uscito solo in Belgio) tra blues, punk, rock, folk, canzone d’autore e una lunga serie di concerti in ogni regione d’Italia, in Germania, Svizzera e Belgio. Dopo una lunga pausa nel 2005 torna sui palchi per una breve reunion dei Not Moving che si chiude a Milano a fianco di Stooges e Damned, mentre entra in studio per produrre il nuovo album “The Black Lady and the Sinnersaints”. L’album, uscito agli inizi del 2008, vede la collaborazione di alcuni nomi di prima importanza della scena indie italiana come Paolo Ferrario, Julie’s Haircut, Santo Niente, Dome La Muerte (ex Not Moving), Maurizio Curadi (Steeplejack) oltre al mitico rocker Tav Falco. L’album è stato preceduto dal singolo “I need somebody”, promosso con una serie di concerti, culminati in luglio 2008 al Metarock festival di Pisa con Siouxsie e Cristina Donà e da una lunga serie di recensioni estremamente positive da parte della critica musicale. Nella primavera 2010 Lilith ha partecipato allo spettacolo “Transformed” a Carpi (MO) a fianco di Julie’s Haircut, Angela Baraldi, Violante Placido e altri. Nello stesso anno VirtualAlpha South pubblica il CD compilation “L’angelu nassuu de l’etra part” che raccoglie tutti i brani cantati nel dialetto della natìa Centenaro, paese dell’Alta Valnure in provincia di Piacenza. Nel maggio 2011 esce in download digitale il nuovo singolo “La notte” (Alpha South Records / VirtualAlpha South Records). Nel 2012 esce per Alpha South il nuovo album “A kind of blues” in cui si avvale la collaborazione di numerosi ospiti, tra cui Luca Giovanardi dei Julie’s Haircut, Ferruccio Quercetti dei Cut, Paolo Apollo Negri del Link Quartet, Pier Adduce dei Guignol Nicola Faimali della band di Dente). A fianco di brani autografi una serie di covers molto particolari. L’album riceve un largo ed unanime apprezzamento della critica e permette al gruppo un lungo tour in tutta Italia. Il 21 ottobre 2013 Alpha South pubblica il nuovo Ep “Stereo Blues vol.1: punk collection”, tributo personale alla tradizione punk con brani di Clash, Television, Bad Brains, Saints che prelude ad un nuovo tour italiano.
www.lilithandthesinnersaints.com
Flavia Ferretti
Genovese, inizia l’attività musicale seguendo l’iter delle serate nei clubs liguri. Si dedica parallelamente alla composizione e grazie a un demo per sola chitarra e voce, vince nel 1999 il Premio Piero Ciampi esibendosi a Livorno insieme a Max Gazzé, Daniele Silvestri e i CSI. Nello stesso periodo collabora alla trascrizione italiana di “Blood Of Eden”, autorizzata dall’autore Peter Gabriel e inserita nel cd “Rumore di Fondo” di Paolo Cogorno. Nel 2002 la stampa specializzata inizia a interessarsi a lei (Il Mucchio Selvaggio e L’Isola che non c’era). Sempre nel 2002 cura in veste di traduttrice, il libro Nick Drake – tutti i testi e traduzione a fronte (Giunti). Nell’ambito letterario citiamo la quarta posizione raggiunta da Flavia qualche anno prima al concorso nazionale “Marguerite Yourcenar” tra i cui giurati è presente anche Ada Merini. Procede attività concertistica (tra gli altri, Concerto del Primo Maggio 2004 a Genova con Vinicio Capossela, Daniele Silvestri e Roy Paci; “Le Chansonnier” 2004 al teatro Ciak di Milano; decennale del Premio Piero Ciampi a Livorno. Il 2005 ha visto un’accentuazione della componente elettrica, sia in dimensione solista sia insieme a band, proposto inoccasione del Premio Ricaldone-Tenco estate l’Isola in Collina che ha ospitato sul palco anche Cristina Donà, Perturbazione e Il Parto delle Nuvole Pesanti. Sempre più pressante si fa l’esigenza di pubblicare l’album: Fuoco Veloce è il titolo (etichetta Maccaja – Genova) che vede lestampe il 27 maggio 2006, composto da canzoni originali e che vede la presenza come ospite il cantante dei La Crus Giò-Giovanardi e che ha incontrato lusinghieri riscontri di critica, come attesta la rivista Musica e Dischi –Dicembre 2006 che segnala tra gli altri il disco di Flavia “primo miglior debutto italiano 2006 e terzo miglior disco italiano del 2006”. Dopo alcuni anni di silenzio Flavia Ferretti sta lavorando al progetto “Cinque” in prossima uscita.
https://www.facebook.com/flavia.ferretti.14?fref=ts
Technoìr
I Technoìr sono un duo nato nel 2012 il cui sound fonde chitarre acustiche e riff funk-blues ad una voce diretta con sfumature soul e jazz. Nel loro repertorio, accanto ai brani inediti, propongono cover di brani che vanno dal jazz al Rhythm and Blues più moderno studiato e elaborato in modo caratteristico. E’ in produzione un EP che sarà disponibile all’inizio dell’estate 2014. Alla voce Jennifer Villa, studentessa di canto Jazz al Conservatorio Paganini ed ex cantante della Banda di Piazza Caricamento.Alla chitarra, al basso e all’elettronica Alessandro Finizio, diplomando al Conservatorio Paganini in musica elettronica, chitarrista del gruppo Alternative Rock Audiograffiti ed ex membro della Banda di Piazza Caricamento.
https://www.facebook.com/technoirofficial
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SABATO 7 GIUGNO
Ginevra Di Marco In “Donna Ginevra e le Stazioni Lunari”
Donna Ginevra e le Stazioni Lunari è uno spettacolo che ripercorre gli ultimi sei anni della ricerca musicale di Ginevra Di Marco, volta a scoprire e riscoprire pezzi della tradizione popolare a partire dal bacino del Mediterraneo fino alle coste del Sudamerica e oltre. In questi anni Ginevra ha incrociato volti, suoni, memorie, ha fatto suoi canti in lingue diverse provenienti da tutto il mondo, si è confrontata con artisti del panorama nazionale in uno scambio musicale e umano, ha approfondito tematiche sociali importanti che oggi sono il nodo cruciale del nostro vivere: lavoro, emigrazione, corruzione, condizione della donna, sostenibilità ambientale. Il tutto legato all’immensa tradizione popolare che ha nella musica un veicolo per essere tramandata di generazione in generazione. Durante il concerto un susseguirsi di emozioni e colori diversi che, qua e là, danno spazio anche al patrimonio cantautorale da cui Ginevra nasce e a cui è indissolubilmente legata: Battiato, CSI, De Andrè, Leo Ferrè, Modugno sono solo alcuni dei capisaldi che caratterizzano la cifra stilistica della cantante fiorentina. Un concerto che vuole coinvolgere il pubblico in un’onda emotiva continua. Accompagnano Ginevra in questo viaggio Francesco Magnelli (piano-magnellophoni), Andrea Salvadori (chitarre, tzouras) e Luca Ragazzo (batteria).
http://www.ginevradimarco.com/
Femina Ridens
Francesca Messina, conosciuta con lo pseudonimo Femina Ridens, è una cantante, attrice, compositrice che non ha mai smesso di sperimentare sulla sua vocalità, cimentandosi in progetti tanto eterogenei quanto prestigiosi. Comincia negli anni ’90 come solista dell’ensemble vocale Jubilee Shouters e condivide il palco con Take Six, CSI, Trilok Gurtu. Sotto lo pseudonimo di Lady Violet, approda al mondo della dance con successo planetario e vincendo un disco d’oro. Nel 2003 entra stabilmente come attrice nella compagnia teatrale Laboratorio Nove con cui va in tournée fino ad approdare alla Biennale di Venezia nel 2004 con lo spettacolo teatrale Binario Morto di Letizia Russo. Sotto la regia di Barbara Nativi ha la fortuna di affiancare sul palco attrici tra le più rappresentative del teatro del Novecento come Marisa Fabbri (prima musa di Luca Ronconi) e Lucia Poli che l’aiutano a comprendere l’universo femminile e le sue dinamiche. Nel 2005 si laurea in Lettere e Filosofia, studia a Roma doppiaggio con Giorgio Lopez (la voce ufficiale di Dustin Hoffman) e doppia qualche film. Nel 2008 fonda il gruppo La Materia Strana e suona in Piazza S.Giovanni a Roma per il No B Day rafforzando la sua immagine di “frontwoman enigmatica, potente e magnetica” (La Repubblica). Il suo primo lavoro da solista “Femina Ridens” è accolto con grande entusiasmo dalla stampa e dalle emittenti radiofoniche (RAI e circuito Radio Popolare Network). Incomincia un’intensa attività live, partecipando a festival e rassegne culturali anche fuori dal territorio nazionale. Di recente è stata ospite nella prestigiosa rassegna “Resistenze” a Berlino che l’ha vista insieme a nomi illustri della storia della cultura italiana come Luciana Castellina, fondatrice de Il Manifesto.
Nima Marie
Nima Marie si avvicina alla musica da bambina, iniziando a suonare il piano a soli cinque anni. Quattro anni dopo frequenta un corso di Canto Corale, scoprendo di essere un soprano “timido” ma gradevole. Lo studio della musica si accompagna quasi immediatamente al desiderio di comporre brani originali e con il tempo l’urgenza di esprimersi attraverso le parole la spinge a focalizzare sempre più l’attenzione sul testo. La scoperta delle sonorità del rock e del blues la porta ad avvicinarsi allo studio della chitarra e la influenza fortemente anche nella scrittura: il risultato è un netto allontanamento dalla tradizione del cantautorato italiano. Nascono inoltre i primi testi in inglese. Dopo una breve esperienza teatrale, prosegue lo studio del canto e inizia a collaborare con il produttore Raffaele Abbate (OrangeHomeRecords) insieme a cui lavora all’arrangiamento e alla registrazione dei propri brani. Nel progetto sono coinvolti diversi musicisti della scena genovese, come Luca Falomi (chitarra acustica), Enrico di Bella (batteria e percussioni) e Pietro Martinelli (contrabbasso, basso elettrico), con cui inizia una collaborazione live che la porta ad esibirsi in diversi festival e rassegne nazionali. Nel 2007 vince il concorso nazionale “Talenti per Natura”, organizzato da Radio Lifegate e dal Centro Professione Musica (CPM) di Milano, ricevendo il premio come “Miglior Progetto Inedito”. Inoltre, è ospite del “Festival Internazionale di Poesia” di Genova con Cheryl Porter e Valentina Lupi. Nel 2008, partecipa al festival “Fiera della Musica” di Azzano Decimo, vincendo il secondo premio come “Miglior Gruppo Emergente” insieme alla sua band. Insieme ad Amanda Sandrelli e Laura Fedele è ospite della “Janis Joplin Night” del festival internazionale “Just Like a Woman”, a Savona, che negli anni ha visto la partecipazione di numerosi artisti internazionali come Sheryl Crow, Patti Smith e Tuck & Patty. Nello stesso anno vede la luce il suo primo disco, l’EP “Come Back” (OrangeHomeRecords), pubblicato con il solo nome di Nima, che nei soli live vende più di mille copie. Nel 2009, è selezionata per il Progetto Musicale Europeo “Aftershock” ideato e prodotto da Nitin Sawhney, che la porta a condividere il palco con lui insieme ad altri dieci musicisti provenienti da Italia, Regno Unito e Francia. Tra il 2009 e il 2010, i brani dell’EP sono trasmessi da più di 400 radio nazionali e il singolo “Forgive me” resta per diversi mesi nella top 20 della “Indie Music Like”, la classifica italiana della musica indipendente più gradita. Dal 2009 ad oggi, Nima ha condiviso il palco con numerosi artisti nazionali e internazionali, tra cui Jim Campilongo (Norah Jones), James Maddock & David Immergluck (Counting Crows), Bill Russel, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, i Perturbazione, Jeffrey Focault, Rue Royal, Jono Manson e altri ancora. Nel 2013, ha completato il suo secondo lavoro discografico, dal titolo “Woollen cap” (OrangeHomeRecords). Il disco è stato prodotto e arrangiato in collaborazione con il chitarrista Luca Falomi, e registrato insieme ai suoi musicisti “storici”: Pietro Martinelli ed Enrico Di Bella.Tra gli ospiti, il cantautore Stefano Barotti, che ha prestato chitarra e banjo all’ultimo brano, dal titolo “Down in my veins”. La traccia, che è stata prodotta in collaborazione con Raffaele Abbate (OrangeHomeRecords), farà parte di “Anatomia Femminile 2.0” , antologia dedicata al cantautorato femminile indipendente in uscita a maggio del 2014 (www.anatomiafemminile.it). Woollen Cap ha ricevuto un’accoglienza molto positiva, con ottime recensioni da parte della stampa (Rockit, Rumore, Buscadero, il Fatto Quotidiano). Un’ultima curiosità: il video del primo singolo, “You know I do”, vede alla regia una coppia inedita, formata da Lorenzo Vignolo, apprezzato regista di videoclip, e Serena Zanardi, video artista, scultrice e performer.
www.facebook.com/nimamarieofficial
Claudia Pisani
Nasce a La Spezia nel 1986 e cresce tra Sestri Levante e Genova. Inizia a suonare il piano a dieci a anni, per poi lasciarlo da parte ed immergersi nella ginnastica ritmica. Terminata la parentesi sportiva si iscrive a filosofia; in quel periodo trova nella scrittura una compagna di viaggio ideale così si riavvicina alla musica dando vita alle prime canzoni. Nel 2012 l’incontro con Raffaele Abbate (produttore) che decide di seguirla nel suo percorso musicale, arrangiando il suo primo album in uscita nel 2014 per la OrangeHomeRecords. Il disco vede partecipazioni come quelle di Stefano Barotti, Lorenzo Capello e Antonio Gallucci, impreziosendo così le canzoni e il mondo di Claudia. Un mondo fatto di Rive Gauche e di introspezione lirica e sonora, a metà tra la musica d’autore italiana e il songwriting nord europeo. Nelle canzoni di Claudia affiora un sincero bisogno di comunicare, e una curiosità viva nei confronti delle cose e dei sentimentiNel 2013 viene pubblicata la sua prima raccolta di poesie Tre punti su di me, Erga Edizioni, che presenta alternando letture a canzoni con l’accompagnamento di Pierpaolo Ghirelli alla chitarra. È lui l’anello di congiunzione che all’inizio del 2014 porta Claudia a far parte dei Mandillä come voce femminile.
VAMDJ – Dj set
Pseudonimo di Valentina Amandolese, una delle punte di diamante della scena indierock genovese. Cantautrice, polistrumentista, ha debuttato di recente anche come compositrice di musiche per il teatro. Il suo primo disco ufficiale, “Nella stanza degli specchi” (Dcave rec., 2011) è stato accolto entusiasticamente dalla stampa di settore e l’ha portata a suonare su alcuni dei palchi più prestigiosi del circuito rock nazionale. Per il suo dj set la musicista sceglie un nome che è quasi un`onomatopea, il suono di un vortice musicale che mescola generi e suoni in modo eclettico, assecondando la naturale inclinazione verso le sonorità indierock e le nuove tendenze della scena electro.
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DOMENICA 8 GIUGNO
Nada
Nada Malanima conosciuta da tutti semplicemente come NADA. Appena quindicenne fa il suo esordio al Festival di Sanremo del 1969 con “Ma che freddo fa” che diventa un successo non solo in Italia ma in tutto il mondo. Seguono “Pà diglielo a mà “ (Sanremo 1970) e “Il cuore è uno zingaro” con cui vince il Festival di Sanremo nel 1971. Nel 1973 dall’incontro con Piero Ciampi nasce “Ho scoperto che esisto anch’io” un album in cui Nada interpreta i brani scritti per lei dallo stesso Ciampi, livornese come lei, già allora uno dei personaggi più geniali e al tempo stesso più ignorati della musica italiana. La scelta della cantante toscana spiazza il pubblico e la critica. Nel 1974 l’album “1930: il domatore delle scimmie”, frutto della collaborazione con la Reale Accademia Di Musica, uno dei gruppi d’avanguardia del panorama musicale degli anni ‘70. Nel 1976 poi è la volta di “Nada”, un album che contiene quattro brani scritti per lei da Paolo Conte, oltre a nuove composizioni di Piero Ciampi. Negli anni successivi Nada passa dalla RCA alla Polydor e arrivano altri successi come “Pasticcio universale”, “Dolce più dolce”, “Dimmi che mi ami” e “Ti stringerò”. C’è anche la recitazione nell’universo artistico di Nada: viene scoperta per primo da Sandro Bolchi che le affida la parte di Dora Manfredi nel PUCCINI televisivo. Sempre in televisione recita nell’operetta l’Acqua Cheta, poi in teatro prima protagonista al fianco di Giulio Bosetti – attore che lei considera il suo maestro – nel Diario Di Anna Frank e Pigmalione, poi con Dario Fo nell’“Opera dello sghignazzo” tratta dall’opera da tre soldi di Brecht , infine con Marco Messeri in “Amore e vapore”. Agli inizi degli anni ‘80 è saldamente in testa alle classifiche discografiche con l’album “Smalto” e con il singolo “AMORE DISPERATO” con cui nel 1983 vince il Festivalbar, Azzurro, Vota la voce. Nel 1984 esce il disco completamente elettronico “NOI NON CRESCEREMO MAI” con la produzione dei “GOBLIN” e nel 1985 “BACI ROSSI”. Dopo quattordici anni nel 1987 torna a Sanremo con una canzone scritta per la prima volta completamente da lei: “BOLERO”. Dopo l’album del 1992 “L’ANIME NERE” (scritto insieme a Venturi & Richter), nel 1994 nasce il progetto NADA TRIO (un trio acustico con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti degli Avion Travel) che ottiene innumerevoli apprezzamenti e riconoscimenti (dal Premio TENCO, al Festival MUSICULTURA di Recanati), tenendo innumerevoli concerti in clubs e teatri sia in Italia sia in Europa. Il progetto viene documentato in un CD dal titolo “NADA TRIO”. Nello stesso anno 1994 esce la sua prima raccolta autorizzata “MALANIMA Successi & Inediti” prodotta da Marcello Villella per la BMG. La vera svolta fondamentale avviene però nel 1999 con l’album “DOVE SEI SEI” (Polygram/Universal): interamente scritto da Nada sia per le musiche che per i testi, l’album – prodotto da Mauro Pagani – è trainato dalla canzone “Guardami negli occhi” che partecipa al festival di Sanremo di quell’anno. L’esibizione di Nada al Festival non passa inosservata: Adriano Celentano scrive parole di ammirazione per Nada sul suo disco e invita Nada nella sua trasmissione TV a cantare per lui e in duetto con lui la canzone “Il figlio del dolore” che inserisce nel suo album. Nada si inventa in parallelo mille progetti che si incrociano e si fondono: nel 2000 porta in giro lo spettacolo “PIERO CIAMPI SI” con Rita Marcotulli al pianoforte e Javier Girotto ai sax, e successivamente – con la stessa Marcotulli – nasce anche un progetto per musica sacra, piano e voce: “LA TERRA E L’ANIMA”. Nel 2001 registra “L’AMORE È FORTISSIMO E IL CORPO NO” prodotto da Pasquale Minieri e Fausto Mesolella per Storie di Note. Un brano dell’album “Gesù” darà spunto a Citto Maselli per realizzarne un toccante video accompagnato alle durissime immagini del G8 di Genova. Nel 2003 “TUTTO L’AMORE CHE MI MANCA” prodotto da John Parish per la “On the road”, disco pluripremiato come migliore album dell’anno e per i migliori testi e musiche del 2003 . In questo album collabora Cesare Basile, un musicista “scomodo” che a sua volta aveva chiamato Nada a cantare la canzone “Senza sonno” nel suo album. Nello stesso anno viene pubblicato da “il Mucchio EXTRA” un Live della tournèe di “Tutto l’amore che mi manca”. Sempre nel 2003 debutta come scrittrice con “LE MIE MADRI” per Fazi editori e vince il premio “Alghero donna” nella sezione poesìa. Segue una lunga tournée nel 2004 e 2005 ispirata al libro, con Massimo Zamboni (già chitarrista e mente dei CCCP e CSI) e Luca Rossi al basso e Simone Filippi alla batteria (già USTMAMÒ ). Da questa tournée viene tratto un CD live dal titolo “L’APERTURA” (RadioFandango/Edel). Nel 2006 viene pubblicata la raccolta “LE MIE CANZONCINE 1999/2006” che contiene canzoni e video della recente produzione di Nada. Nel 2007 il nuovo album “ LUNA IN PIENA” (RadioFandango/Edel), con la produzione artistica di Nada, la fotografa al passo con i tempi, come una artista che si confronta con il proprio presente al di fuori delle mode e delle consuetudini. La canzone che da il titolo al disco LUNA IN PIENA partecipa al Festival di Sanremo 2007, e il relativo video vince il premio PIVI e FUTURE Film come miglior video dell’anno. Nel Maggio 2008 esce un antologia live “NADA live STAZIONE BIRRA” (RaiTrade/Edel) registrata nel Settembre 2007 a Roma in occasione dell’ultima data del “Luna in piena tour”. Oltre ai suoi maggiori successi l’album contiene due brani inediti “STRETTA ” (di Nada) e “NOVEMBRE”, un brano del gruppo “Les Fleurs des Maladives”. Da queste due canzoni sono stati realizzati due video entrambi finalisti del premio PIVI al MEI 2008. Nell’Ottobre dello stesso anno esce il nuovo libro di Nada, questa volta un romanzo autobiografico, “IL MIO CUORE UMANO” (Fazi Editore). Da questo libro è stato tratto un film documentario per RAI3 prodotto da Bibi film con la regìa di Costanza Quatriglio, presentato con grande successo al Festival del Cinema di Locarno 2009. Inoltre sempre da “Il Mio Cuore Umano”, Nada si è liberamente ispirata per un monologo teatrale dal titolo “MUSICAROMANZO” di cui ha scritto il testo e composto la colonna sonora. Prodotto da Fuorivia e con la regia di Alessandro Fabrizi, Musicaromanzo è stata in tour per due anni nei teatri italiani. Nel 2010 dopo una collaborazione con gli ZEN CIRCUS per il loro disco nel quale canta la canzone: VUOTI A PERDERE, registra il nuovo cd “VAMP” (Infecta– Edel) prodotto insieme a Manuele “Max Stirner” Fusaroli tra Ferrara e i leggendari Abbey Road Studios di Londra. Al disco segue nell’estate 2011 il tour “Vamp” con la produzione di Locusta Booking, accompagnata dagli Zen Circus. Nell’inverno 2011/2012 è in tour con LUNATICO COSMICO accompagnata dai Criminal Jokers, una band emergente fra le più interessanti del nuovo mondo Indi del 2.0. Nel Maggio 2012 esce il suo nuovo libro, il romanzo LA GRANDE CASA edito da Bompiani. Con La Grande Casa vince il premio “Scrittore Toscano 2013” e il “Premio Pavoncella 2013” per la narrativa. Nell’estate del 2013 è in tour ancora accompagnata dai Criminal Jokers. Nell’autunno 2013 è alle Officine Meccaniche di Milano per registrare il nuovo cd di inediti “OCCUPO POCO SPAZIO” prodotto con Enrico Gabrielli. Nel marzo 2014 viene pubblicato OCCUPO POCO SPAZIO.
Monica P
Cantante autrice e compositrice, Monica P ha imparato a scrivere e suonare in modo diverso, imprevedibile e slegato dalle convenzioni. Una maturazione avvenuta attraverso un lungo percorso fatto di viaggi in Inghilterra e nella West Coast degli Stati Uniti, insieme a una viscerale e continua ricerca del suono nella sua essenza più semplice e contemporanea Indipendente e diretta, sempre alla ricerca del nuovo, prova a tradurre quel suo “noise” interiore – pulsante, quasi ossessivo – che non l’abbandona mai. Il suo essere se stessa e le sue emozioni si traducono nei suoi testi e nella sua musica, dove esprime anche il bisogno di slegarsi dalla logica della musica preconfezionata e da inutili estetismi vocali, allontanandosi dai clichet di certa musica italiana Dopo diverse esperienze e collaborazioni che la portano dal reggae al lounge, dal blues all’elettronica, nel 2010 pubblica il suo primo album “A volte capita” per Dcave Records/CNI. Il lavoro, di stampo folk rock, viene accolto con deciso interesse dalla critica, attraverso un numero notevole di recensioni e interviste radiofoniche.
Nel 2011 il suo brano “Libera” viene inserito nella compilation tutta al femminile “Female do it better”, con nomi importanti del cantautorato italiano e internazionale. Nello stesso anno vince il Premio MEI Super Sound al Radio Flyweb Festival. Nel 2012 lo stesso MEI sceglie ancora una volta il brano “Libera” per “L’onda rosa indipendente”, che dà voce alle migliori figure femminili emergenti in Italia, e la sua versione del brano “Carry me” compare nella compilation “Il rock è femmina” di Pirames International. Durante questi anni, Monica ha un’intensa attività live. Con la sua band suona in numerose piazze e club in tutta Italia, come La Casa 139(MI), Le Scimmie (MI), Mercati Generali (CT), Ratatoj (VC), Circolo Magnolia (MI) e partecipa ad alcuni festival e contest significativi come il MEI di Faenza, Reset Festival (TO), Premio Mia Martini (RC). Nel gennaio 2014 esce il suo nuovo album (TFrecords/IRD), dal titolo “Tutto Brucia”, prodotto da Antonio Gramentieri e Franco Naddei. Questo disco vede la collaborazione di musicisti di primo piano a livello internazionale (Sacri Cuori, JD Foster, Giovanni Ferrario, Vicki Brown) e un duetto con l’australiano Hugo Race (Nick Cave and the Bad Seeds), che per la prima volta canta in Italiano nel brano “Come un cane”.Fin dall’uscita del nuovo disco appaiono gli apprezzamenti della critica e le recensioni di note riviste musicali. Il videoclip di “come un cane” compare sul web in esclusiva per RollingStone Italia e, successivamente, il videoclip del singolo “Io sono qui” esce per Panorama.
Roberta Cartisano
Calabrese cresciuta sullo Stretto, Roberta Cartisano scrive canzoni che preferisce definire fotografie sonore. Polistrumentista, sabotatrice di suoni e manopole, fa tutto da sé: compone, arrangia e produce, costruisce città, ponteggi, caverne che collegano questo mondo con pianeti lontani attraverso buchi nel cielo e stelle che si lasciano contaminare di quel Mediterraneo che in lei scorre per natura. Dopo Autentiche Voci (Broken Toys 2011) torna come produttrice con il suo secondo lavoro intitolato L’ultimo cuore (BrokenToys/Audioglobe 2013) – disco del mese sulla rivista Rumore – un concept album ambientato nel futuro in cui il rock/pop d’autore sperimentale incontra la potenza della parola insieme alla forza onirica del suono. L’ultimo cuore è stato presentato in anteprima al Revolution Cafè di San Francisco (U.S.A.) città in cui Roberta lavora come bassista (sia in studio che live) per progetti internazionali. Già nota nel circuito underground, da tempo presta servizio come bassista pianista e agitatrice di synth per la scena musicale alternativa (Cesare Basile, Lele Battista, Marta Collica, Micol Martinez, Carmine Torchia, Lo.mo, Yuri Beretta, She Owl, Stead etc.); diversi sono i dischi in circolazione nei quali rintracciare la sua presenza. Lo studio degli strumenti, una laurea in Filosofia, gli scritti sull’estetica della città – che l’hanno vista girovagare per la Scozia – la curiosità per le voci e i gesti della gente. Tutto questo l’ha portata alla convinzione che per essere musica bisogna “cercare la polvere, sporcarsi le mani, interessarsi alla vita”.
Doremiflo
DoremiFlo canta e suona da quando è piccola. Ha cominciato studiando chitarra classica presso la scuola della Filarmonica di Sestri Levante, per poi passare alla chitarra elettrica proseguendo da autodidatta a 16 anni, quando ha scritto la sua prima canzone e formato una band, i “C14” diventati poi “Fragile Mania”. Salita subito sui palchi dai tempi del liceo, non si è più fermata. Fin dai primi brani scritti, si capisce che il suo è uno stile che guarda al pop-rock, fatto di note spensierate ma non banali e di testi diretti che “fanno divertire e muovere il piedino al pubblico”. Ha partecipato a diverse rassegne musicali, tra i palchi più importanti quello della Fiera Internazionale della Musica (FIM) di Albenga 2013, Palco sul Mare 2012 per la finale del Genova Contest Band, “L’energia dei 20 anni 2012” per il ventennale compleanno del Porto Antico di Genova, il Lilith Festival 2011 e 2012, le Notti Bianche di Genova a partire dal 2008, il Canzoniere sotto la Lanterna 2011. Tra i tanti concorsi musicali, il RockAID, dove ha conquistato il 1° posto nel 2004 e il 3° posto l’anno successivo; il Tour Music Fest 2010; la seconda edizione del Liguria Selection 2012; il Varigotti Festival 2012; al contest per autori “GenovaXvoi” è arrivata in finale, ottenendo uncolloquio presso la Universal Ed. e il Superstage 2013 con selezione live al CPG di Torino. E’ stata più volte ospite nella trasmissione “Talent19” su Radio19 (2010-2011) e in diretta tv su “Primocanale Sound” (2012-2013). Ad alcuni concorsi locali è stata chiamata in veste di giurata/tutor. Polistrumentista, ha collaborato accompagnando alla chitarra e alle percussioni nei live acustici le cantautrici genovesi Sabrina Napoleone e Cristina Nicoletta. Ha approfondito il canto presso la Music Line con l’insegnante Marina Esposito, cantante delle Steel Drama, gruppo storico di Genova, seguito seminari di canto con Franco Dattola e di chitarra acustica col tournista Massimo Satta. Con la band “Gli Acusmatici” ha attualmente un’intensa attività live. Nel mese di ottobre del 2013 è uscito suo primo album, 11 brani inediti, arrivati alla maturazione dopo circa due anni di lavoro con la bassista e pianista Ebe Rossi, che è anche la sua manager. La produzione artistica è stata affidata ad Andrea Maddalone, chitarrista dei NewTrolls con all’attivo molti lavori firmati anche per Alexia, Zucchero, Zero, Biondi, Casalino e molti altri. Un cd tutto fucsia che ben rappresenta la sua missione: portare una ventata di positiva irrequietezza, l’approccio di DoremiFlo a temi come l’amore, il viaggio, la felicità, la creatività. “Il fucsia è determinazione, femminilità, aggressività e insieme dolcezza…”. Sono sue anche le musiche, con influenze che vanno dal dal blues al rock, dal folk al funky, fino all’elettronica. Questo progetto ha visto la luce anche grazie ai fondi raccolti su Musicraiser lo scorso giugno 2013. DoremiFlo, insieme a Ebe, ha creato la campagna di crowdfounding “Anche io vi produco!” finalizzata alla stampa e alla produzione del cd che partirà nei prossimi mesi. Il disco è stato distribuito in tutti i digital store mondiali (iTunes, Amazon, GooglePlay) ed è in streaming su Spotify e Deezer. “Tutto è nato intorno a me” – dice DoremiFlo – “con la mia chitarra e una loopstation al piede raccontavo il mio rock. Ora ho una band e un cd, mi sento forte e con qualcosa di importante da dire. Sono io la nota che manca, voglio portare un messaggio positivo e far divertire chi mi ascolta”.
Miss Dodge
Nata nel 1992, Miss Dodge inizia a fare rap dall’età di 14 anni. Scrivere diventa la sua valvola di sfogo, dice, che le permette di sentirsi ‘diversa dalla massa’ e inseguire le proprie idee quando il suo stile hip-hop ai tempi della scuola la rende bersaglio delle critiche dei compagni. Nel 2009 conosce Tysal, rapper con cui nasce un sodalizio umano e musicale che li porta a formare il gruppo degli “Endkuff”, il cui nome è una voluta storpiatura dell’inglese “handkuff”, ovvero “manette”, a simboleggiare l’unione di due parti uguali nella forma e collegate da una catena indissolubile. I due creano un home studio dove Tysal produce anche i beat su cui lui e Miss Dodge andranno a comporre i loro testi. Questi confluiranno nell’album autoprodotto “Per quello che c’è”, uscito nel 2013 e seguito dal video ufficiale della traccia “Ringraziamenti”. Miss Dodge è anche una ballerina, prima di danza artistica pre-acrobatica, poi hip-hop. Ha iniziato a esibirsi come cantautrice e rapper dal 2008 e le sue canzoni sono state trasmesse da alcune emittenti dell’Emilia Romagna. “Con la formazione del gruppo i live sono diventati sempre più frequenti e soprattutto potevo rivolgermi ad un pubblico che ascolta questo genere di musica, mentre in quelli precedenti si può dire che facevo l’infiltrata tra i cantanti di musica leggera italiana”. A proposito del suo pseudonimo, Miss Dodge dice: “Miss e Dodge è l’unione delle mie due personalità. La prima rappresenta ciò che gli altri vogliono vedere, la ragazza per bene, la ragazza comune, quella che tutti desiderano, la seconda invece è l’opposto. Tutto ciò che può creare disordine, scompiglio, stupore è Dodge”.
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